La competizione basata sul prezzo per attrarre nei punti vendita i consumatori ha registrato un’accelerazione negli ultimi anni, sia per l’evoluzione del modello della grande distribuzione organizzata italiana, che per la ricerca di risparmio da parte delle famiglie immerse nel contesto recessivo e alle prese con la progressiva perdita del proprio potere d’acquisto. Al moltiplicarsi delle formule di incentivazione, dal taglio prezzo al sottocosto, dal 3×2 al 4×2, dalle tessere fedeltà agli acquisti alimentari online sui siti dei produttori, dal cashback ai buoni sconto, le possibilità di acquisto sono diventate variegate e, a volte, di difficile interpretazione da parte del consumatore finale. La promessa di risparmio infatti può risultare in alcuni casi vana, se i prodotti in promozione risultano esauriti o se l’acquisto a prezzo pieno degli altri generi alimentari e non, vanificano il potenziale risparmio.
Secondo una recente ricerca di mercato, il consumatore italiano ritiene di risparmiare in media circa il 20% del valore complessivo dello scontrino: ipotizzando, a livello di esempio, che il valore delle merci nel carrello sia di 100€, si consegnano alla cassa poco meno di 80€. Nonostante il fatto che si tratti di un dato medio, che quindi sintetizza differenze anche molto marcate tra fasce di consumatori includendo sia coloro che dichiarano di non risparmiare quasi nulla che altri che dichiarano di essere grado di raggiungere risparmi superiori al 40%, le percezioni e i conseguenti comportamenti di scelta tra gli scaffali sono molto più complessi del semplice inserimento nel carrello dei generi memorizzati nella propria lista della spesa.
Tra le esigenze emergenti vi è anche quella di avere un riscontro in tempo reale dell’effettiva convenienza di una promozione, come pure della possibilità di acquistare altrove ad un prezzo più conveniente. Grazie alla progressiva diffusione di dispositivi in grado di accedere ad internet in mobilità anche in Italia stanno crescendo portali che offrono comparazioni di prezzi, promozioni e volantini, in modo da aiutare a scegliere i punto vendita ove trovare le offerte più congruenti con le proprie necessità.
Per quanto concerne invece la verifica del cosiddetto prezzo pieno, risulta di particolare utilità il portale concepito e sviluppato sotto l’attenta regia del Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e la collaborazione di molti enti e associazioni consumatori, denominato “Spesa OK Consumatori”. Il sito, che è attivo dal 2008, offre in modo gratuito un monitoraggio sull’andamento di un ricco paniere di prodotti alimentari costantemente censito su tutto il territorio nazionale indicando i prezzi all’origine, all’ingrosso e al dettaglio. Il servizio permette di interrogare il database tramite sms gratuiti per verificare il prezzo medio di un prodotto ed eventualmente segnalare delle anomalie riscontrate (sia prezzi troppo alti che troppo bassi rispetto alla media).
La conoscenza di questi strumenti digitali dedicati agli acquisti alimentari tuttavia non ha ancora raggiunto una diffusione tale da incidere in modo rilevante. Secondo alcuni esperti, infatti, la costante rilevazione dei prezzi avrebbe dovuto agevolare le procedure degli organismi di vigilanza preposti costringendo il mercato a calmierare aumenti ed anomalie, proprio grazie al controllo capillare esercitato dai consumatori. Sebbene per ora non sia andata così, con un’infrastruttura ormai collaudata e funzionante, la possibilità di renderla incisiva è ormai nelle mani dei consumatori, anzi nei devices in mano ai consumatori.
Diego Martone ©
Pubblicato sul numero 68 di:
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