La generosità alimentare degli italiani. La nuova indagine di Demia per Dash (P&G)

Per gli italiani convivialità e solidarietà rappresentano oggi un vero e proprio stile di vita: il 92% pensa infatti che consumare pasti insieme rappresenti il modo migliore per conoscere le persone, quasi 8 italiani su 10 (77%) condividono l’idea che tutti dovrebbero offrire un pasto a chi ne ha bisogno e, infine, oltre l’80% degli italiani si reputa il popolo più generoso in Europa. A tracciare il quadro è la ricerca “Per chi aggiungi un piatto a tavola?” commissionata da Dash all’istituto di ricerca Demia su un campione rappresentativo di oltre 1.000 italiani.

In tema di solidarietà, l’83% ritiene che essere solidale sia ormai uno stile di vita diffuso e consolidato. In generale gli italiani si descrivono come un popolo molto dedito al volontariato, ma se la popolazione adulta dei Baby Boomers (56-75 anni) più tradizionalmente associa il concetto di solidarietà semplicemente ad un gesto di donazione economica, i Millennials (18-35 anni) mostrano, invece, una maggior propensione all’aiuto concreto offerto con attività di volontariato svolte in prima persona.

La Generazione X (36-55 anni) ha una posizione intermedia e si divide equamente tra chi è più impegnato nell’offrire il proprio tempo agli altri e chi preferisce contribuire all’aiuto del prossimo con donazioni di denaro o di oggetti dismessi. Esplorando più in dettaglio il significato della condivisione di un pasto, dalla ricerca Dash emerge quanto quest’ultimo abbia una forte valenza sociale, sia nel caso in cui a tavola si siedano amici o parenti, sia che si tratti di persone sconosciute.

Il 50% degli intervistati afferma infatti che il pasto rappresenta per definizione un momento di convivialità e condivisione (87%). Una convivialità in grado di produrre emozioni molto positive come felicità (44%), soddisfazione (38%) e gioia (35%). Le stesse emozioni vengono descritte anche da coloro che hanno invitato una persona in stato di necessità alimentare alla propria tavola (59%) e che per quel gesto hanno provato umanità (31%), soddisfazione (25%) e felicità (22%).

Un italiano su tre, infatti, è a conoscenza di una situazione di difficoltà nel consumare il pasto con regolarità da parte di un conoscente; uno su 5 ne conosce addirittura più di una. Si tratta quindi di un fenomeno molto diffuso e che coinvolge in modo trasversale tutte le generazioni. Al Sud e nelle Isole la conoscenza di persone in difficoltà tocca il 40% della popolazione.

La risposta degli italiani è molto coerente: quasi 6 persone su 10, con frequenza e modalità differenti, hanno offerto un pasto a chi non ne avrebbe avuto uno a fine giornata. Questa forma di solidarietà e generosità coinvolge soprattutto le persone più giovani (Millennials e Generazione X), le regioni meridionali e le Isole.

Gli italiani, infine, si reputano i più generosi d’Europa: la pensa così il 41% degli intervistati mentre il 40% pensa che l’Italia sia allo stesso livello di altre nazioni in quanto a comportamenti solidali. Ed è una generosità che fa stare bene: l’emozione provata dopo aver donato un pasto a chi ha bisogno infatti produce sensazioni di umanità (31%), soddisfazione (25%), felicità (22%), carità (17%) e fratellanza (15%).

(testo diffuso e ripreso da AdnKronos)

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