Recensione libro Pronto Soccorso Digitale

Scrivo volentieri un articolo diverso dal solito: una recensione di un testo. Lo faccio per un motivo molto chiaro: è di utile lettura per chi voglia avvicinarsi al modo digitale, ma soprattutto uno strumento utilissimo per i molti che lavorano in questo settore e che si sentono rivolgere mille domande (spesso sempre le stesse) e che trovano qui un aiuto nella spiegazione. “leggiti questo libro e poi ne parliamo” questo il mio nuovo approccio.

Il libro è stato scritto da Marco Camisani Calzolari. E quindi c’è un conflitto di interessi in quel che scrivo, perchè Marco è un amico da tanti anni (ed abbiamo anche fatto un paio di cose assieme tanto tempo fa: una webzine che si chiamava Metamondo e un sito di dati sull’Italia chiamato Italiadati, nonchè un mio cameo all’interno di uno dei suoi libri precedenti “Impresa 4.0”). Chi mi conosce sa però che non faccio sconti nemmeno in presenza di amicizia. E quindi quello che segue è proprio quello che penso. mccMarco è un personaggio pubblico inviso a tante persone perchè ne fa tante di cose (è un lavoratore “liquido”), dice quel che pensa e ha sollevato questioni importanti senza paura di farlo (lo scoperchiamento dei fake accounts su twitter resta il caso più famoso). Ma anche apprezzato da tanti altri che non hanno paura di dibattere e discutere delle cose “vere” e non di nascondersi dietro alle rendite di posizione. Ma basta parlare dell’autore, parliamo del libro.

Pronto Soccorso Digitale per le Aziende è un libro didascalico fatto molto bene. Perchè offre una panoramica ampia, non si addentra in troppi tecnicismi, offre spunti ed esempi, ma soprattutto consente a chi lo legge di capire. Capire cosa può fare, capire che vanno fatte delle scelte, capire che scegliere interlocutori competenti e professionisti è necessario, capire che gli investimenti vanno fatti nel modo più appropriato e redditizio. Capire infine che il proprio business lo si conosce come nessun altro, ma affrontare il digitale va fatto accompagati da chi lo conosce come nessun altro. Probabilmente da più figure, probabilemente con una strategia chiara sin dall’inizio, probabilmente con la necessità di modificare in itinere quanto deciso. Probabilmente così si avrà successo. Senza immaginare fuochi artificiali digitali, ma usando quel che va usato nel modo in cui va usato.

Un piccolo neo lo rilevo, e so che è frutto della mia visione: manca una scheda sulla misura dell’opinione dei consumatori. Insomma il mio lavoro. Ma va bene così. Se il business decolla è una necessità che sorge spontanemante.

 

 

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